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Task Shifting

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Definizione e concetti chiave
Descrizione

L’OMS (2008) ha definito il Task Shifting come “la ridistribuzione razionale dei compiti all'interno di un gruppo di lavoro sanitario, grazie alla quale competenze tecniche specifiche sono spostate da operatori sanitari a qualificazione formale più elevata ad altri di qualificazione formale meno elevata”. Nel nostro contesto nazionale, tale modello si configura come un’opportunità di innovazione di sistema nella direzione di un uso più efficiente delle risorse professionali disponibili.
L’esito auspicato di tale strategia è propriamente quella di far emergere nuovi ruoli e compiti dei professionisti che vengono a essere coinvolti attivamente piuttosto che prevedere un mero passaggio di nozioni o competenze (secondo una logica di delega non regolamentata o de-responsabilizzazione).
La gestione delle malattie croniche necessita propriamente di un approccio multidisciplinare e il lavoro in team rappresenta uno strumento strategico. Al fine di meglio raggiungere obiettivi di salute dichiarati (diagnosi corretta e precoce, gestione della malattia o disease management e prevenzione primaria e secondaria) risulta fondamentale da un lato promuovere una valorizzazione delle competenze di tutti gli attori coinvolti nei processi di prevenzione e/o assistenza e cura e dall’altro sostenere una definizione chiara dei diversi ruoli.
Anche il cittadino/paziente viene visto quale soggetto esperto, avente diritti, doveri e responsabilità all’interno del team diabetologico; in virtù di tale posizione lo stesso cittadino/paziente entra a far parte del team diabetologico a pieno titolo. Tale visione è stata enfatizzata dalla prima Conferenza di Consenso Italiana sul Patient Engagement (CCIPE) che ha qualificato il cittadino/paziente come co-autore nei percorsi socio-sanitari di prevenzione e/o cura.
Un’area cruciale in cui è importante promuovere task shifting e l’intersettorialità professionale è l’educazione terapeutica. Infatti, affinché questa risulti un valido strumento clinico è necessario che l’educazione sia strutturata, organizzata, multiprofessionale, interdisciplinare e intersettoriale e comprendente il lavoro in rete. Inoltre, deve essere realizzata attraverso operatori sanitari (OS) formati e competenti. L’obiettivo è quello di fornire al cittadino informazioni riguardo alla prevenzione delle malattie e, laddove sia già ammalato, fornire al paziente corrette ed aggiornate informazioni sulla gestione della malattia, e sulla prevenzione delle sue complicanze. Tutto ciò permette al cittadino/paziente di diventare competente e, attraverso un cambiamento permanente del proprio stile di vita, di gestire nel quotidiano la propria condizione, attraverso scelte corrette e consapevoli, in autonomia e nella piena consapevolezza del proprio ruolo nella prevenzione delle malattie o delle loro complicanze.

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